Prima serie

Reprint digitale acquistabile su INTERLINEA

Recuperate le carte verghiane che nel 1978 la Regione Siciliana aveva acquisito, assicurandone la pubblica proprietà e la disponibilità per gli studiosi, la Fondazione Verga, appena costituita, promuoveva l’Edizione Nazionale, pubblicata, col supporto finanziario del Banco di Sicilia, dalla casa Editrice Le Monnier. L’impresa si avviava sotto la guida di un Comitato, presieduto dallo stesso Branciforti e composto dai più qualificati esponenti di Letteratura, Filologia e Linguistica Italiana del momento, e da: Nino Borsellino, Vitilio Masiello, Marziano Guglielminetti, Carmelo Musumarra, Mario Sipala, Giorgio Petrocchi, Alberto Asor Rosa, Gianvito Resta, Giorgio Santangelo, Giovanni Nencioni. Li affiancavano, soprattutto per pianificare l’edizione dell’epistolario, uno storico di fama (Giuseppe Giarrizzo) e un esperto di conservazione di beni culturali (Alberto Bombace).

La prima serie comprende 12 volumi, tra cui capolavori e testi “minori” o poco frequentati.

  • 1987 – Vita dei campi (a cura di Carla Riccardi) e Drammi intimi (a cura di Gabriella Alfieri);
  • 1988 – I Carbonari della montagna e Sulle lagune (a cura di Margherita Verdirame) e Tigre reale I e II (a cura di Margherita Spampinato);
  • 1992 – I ricordi del capitano d’Arce (a cura di Stefano Rapisarda);
  • 1993 – Mastro-don Gesualdo 1888 e Mastro-don Gesualdo (a cura di Carla Riccardi);
  • 1994 – Don Candeloro e C.i (a cura di Cosimo Cucinotta);
  • 1995 – Dal tuo al mio (romanzo, a cura di Tania Basile);
  • 2003 – Per le vie (a cura di Raffaele Morabito).

La serie subì un arresto dapprima per la rinuncia dell’editore e poi per la morte di Branciforti (2007), al quale era succeduto fino al 2010 Gianvito Resta.

La prima serie dell’Edizione Nazionale è disponibile in e-book

La riproduzione digitale, a cui si è lavorando intensamente, è consultabile in rete on demand, o acquisibile su smartphone e tablet, e consente di trasmettere il senso dinamico del “farsi” del testo letterario a un pubblico esteso. Anche in prospettiva didattica è uno strumento idoneo a consentire, attraverso un impatto visivo immediato, il confronto concreto tra il manoscritto e le stampe.

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